mercoledì 25 novembre 2015

La guerra del latte

Questo è l'allarmante titolo usato da Coldiretti per pubblicizzare tra l'opinione pubblica ed i consumatori Italiani, la battaglia commerciale che sta conducendo contro le principali aziende di trasformazione lattiero-caseario (vedi alla voce Lactalis) per il basso prezzo d'acquisto fissato alla stalla del litro di latte, sceso nel mese di ottobre a 34 centesimi/€ al litro, insufficiente persino per coprire le spese di produzione: comprese tra i 38 e 41 cent/€ litro nelle stalle della Lombardia. La contestazione degli allevatori ha raggiunto anche gli uffici dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), dove il 13 novembre scorso è stato “protocollato” un dossier pubblicato dalla stessa Coldiretti, che fotografa lo stato dell'intera filiera. Sulla scorta delle decisioni assunte dalle omologhe Autorità Francese e Spagnola (che hanno multato le aziende nazionali per pratiche anticoncorrenziali), gli allevatori nostrani auspicano che anche nel nostro Paese sia fatta piena luce sulla liceità e legittimità delle pratiche commerciali adottate dalle grandi multinazionali del latte. Roberto Moncalvo (presidente di Coldiretti) sostiene che durante il passaggio dalla stalla allo scaffale il prezzo per un litro di latte aumenti di 4 volte, determinando enormi profitti per le aziende di trasformazione e distribuzione, a scapito dei produttori, mentre una maggiore equità nella suddivisione dei margini di guadagno tra tutti gli attori del comparto, favorirebbe l'intera economia di settore senza gravare sul portafoglio del consumatore finale.