mercoledì 4 novembre 2015

Il canone Rai in bolletta

Nella prossima legge di stabilità (la norma che detta le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato), il canone della Rai sarà ridotto a 100 euro dagli attuali 113,50 e sarà addebitato direttamente nella bolletta elettrica. Per la verità attualmente di sicuro c'è solo l'annuncio diffuso pubblicamente dal premier Matteo Renzi nella sua intervista rilasciata al programma In Mezz'ora di Lucia Annunziata dello scorso 4 ottobre, perché il provvedimento normativo, che si trova ora nella sua forma di Disegno di Legge, dovrà essere esaminato ed approvato dal Parlamento e solo dopo questo vaglio diventerà legge.
Il canone Rai è un'imposta sulla detenzione di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi, istituita con il Regio Decreto Legge n.246 del 21 febbraio 1938. La richiesta del suo pagamento è basata sulla presunzione che in ogni abitazione sia presente almeno un televisore. L'ammontare dell'evasione di questa tassa, è stimato intorno ai 600 milioni di euro.
L'idea dell'addebito in bolletta ha già trovato fermi oppositori tra i produttori e fornitori di energia elettrica riuniti nell'associazione di categoria Assoelettrica, che tramite il proprio presidente Chicco Testa, ha espresso tutte le avversità alla proposta, che delineerebbe un ruolo di riscossore d'imposte incompatibile per le aziende elettriche, dedite ad un'attività di tutt'altra natura. Anche le associazioni dei consumatori esprimono la loro contrarietà alla nuova modalità di riscossione del canone, che si complicherebbe ulteriormente nel caso di stati di morosità e d'insolvenza dei consumi elettrici, inoltre non è sempre vero che ad ogni utenza elettrica corrisponda il possesso di una televisione e ancora: come si potrà scorporare la quota di canone da quella dell'elettricità nel caso di mancato possesso dell'apparecchio o di disdetta?
La mia opinione in merito è che la tassa sia ingiusta e che finanzi esclusivamente un servizio pubblico dai connotati sempre più simili a quello privato. La legge di riforma della Rai dovrebbe essere l'oggetto vero del dibattito e solo dopo si potrebbero valutare le forme del suo finanziamento.