mercoledì 7 ottobre 2015

Alzheimer e ricoveri in RSA

Il 21 settembre è la giornata mondiale per la lotta all'Alzheimer, una malattia degenerativa che colpisce le cellule cerebrali inducendo nel malato uno stato di demenza. Non esistono ancora farmaci in grado di debellare la malattia, che può essere al momento solo rallentata. In Italia sono più di un milione e duecentomila le persone con demenze e nella nostra provincia (quella di Monza e Brianza) se ne contano 7.298 over 65enni, di cui circa 5.000 affetti da Alzheimer. Nella maggioranza dei casi i malati sono difficilmente accudibili a domicilio dal proprio nucleo familiare perché richiedono una costante e permanente assistenza e cura, così, spesso, si decide per il ricovero in apposite strutture attrezzate: le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA).
Le strutture socio-sanitarie, nel nostro Paese, sono 6.526 di cui il 77% risultano private accreditate ed il restante 23% pubbliche. Tra esse si annoverano sia quelle sanitarie-assistenziali, in cui si erogano anche prestazioni sanitarie, che quelle puramente assistenziali in cui trovano invece ricovero anziani autosufficienti bisognosi solo di socialità. Nelle prime (quelle socio-sanitarie) le prestazioni mediche sono a carico del Sistema Sanitario Nazionale, mentre il malato paga solo il costo della quota di soggiorno per vitto e alloggio: la cosiddetta quota alberghiera. Tale quota parte potrà essere corrisposta, dipende dai casi, dal Comune di residenza sottoforma di contributo, proporzionato all'Isee del ricoverato, il cui metodo di calcolo è stato recentemente modificato.
Il costo della retta giornaliera del ricovero in RSA deve essere a carico esclusivamente del ricoverato, sostiene l'avvocato Giovanni Franchi di Confconsumatori Parma, le strutture non possono rivalersi sugli obbligati per legge (ovvero i parenti fino al quarto grado) nel caso d'indigenza del malato stesso, ma nella maggior parte dei casi ai familiari viene fatta sottoscrivere una “promessa di pagamento” che avrà efficacia in caso le sostanze dell'assistito diventassero insufficienti. Questo in linea generale per tutti i ricoveri, ma c'è di più: secondo l'avvocato Franchi; infatti i malati di Alzheimer ed i loro parenti non dovrebbero versare alcuna retta alle RSA, lo stabilisce una sentenza della Corte di Cassazione (la n. 4.558 del 2012), che ha ribadito come nel caso dell'Alzheimer le prestazioni socio-assistenziali siano inscindibili da quelle sanitarie e perciò tutto il costo del ricovero dovrebbe essere erogato dal Sistema Sanitario Nazionale.
Per affermare questo principio tuttavia è necessario agire giudizialmente contro la RSA e la nostra associazione può assistervi nell'impresa, chissà che l'eco di questa battaglia possa arrivare nei palazzi degli organi legislativi ed indurli così a modificare le norme sulla materia.