mercoledì 19 giugno 2013

Carte Fedeltà: dal marketing alle operazioni a premi

il mio portafogli (immagine presa dalla rete)
Questo post prende spunto da una semplice osservazione constatazione: ma quante card ho nel mio portafoglio? Forza su, miei cari lettori, provate anche voi a porvi la stessa domanda, potremmo aprire un sondaggio informale nei commenti, in cui potreste magari segnalare il numero di tessere collezionate. Proviamo insieme a guardare tra le mie: c'è la mitica Fìdaty dell'Esselunga (forse tra le prime ad avviare la moda, è distribuita dal 1994); quella del negozio di elettronica preferito; di abbigliamento e quella per libri e dischi, ah c'è anche quella per il rifornimento di carburanti. Le categorie principali sono queste, poi la volta che decidi di cambiare posto, alla cassa ti propongono la solita e fatidica domanda: la tessera ce l'ha?, e tu rispondi: no, vuole farla? Se dici si, avrai l'ennesima a cui cercare spazio e forse deciderai in futuro di tornare lì: il gioco del venditore sarà fatto.
Come certamente saprete, la diffusione delle card (adesso anche smart: dotate di microchip) è una delle principali componenti della più ampia strategia di fidelizzazione che ogni attività commerciale (almeno tra quelle di medie e grandi dimensioni) adottano per mantenere una stretta e costante relazione con i propri clienti, ed indurli a fare i propri acquisti in quel tal negozio. Gli strateghi la chiamano CRM (customer relationship marketing). Il primo passo è la raccolta dei dati personali: nome cognome; indirizzo ma sopratutto numero di cellulare ed e-mail attraverso cui veicolare poi, offerte e proposte di acquisto con sconto. In questa fase di compilazione dei moduli di richiesta della carta, è importante prestare attenzione alle caselle che si decideranno di barrare (occhio alla Privacy) perché è qui che si deciderà il destino dei nostri contatti: ovvero la loro eventuale diffusione presso altri soggetti.
L'altro aspetto collegato a queste strategie di marketing e che di per se stessa ne rappresenta un'altra forma, è la raccolta punti per il raggiungimento della quota utile al ritiro di un premio, quelle che in gergo tecnico sono chiamate operazioni a premi. Esiste una specifica disciplina giuridica per regolamentare quest'attività, che demanda il ruolo di regolatore e controllore al Ministero dello Sviluppo Economico a cui l'azienda promotrice del concorso o dell'operazione, dovrà comunicare l'avvio, il contenuto ed il regolamento stesso che dovrà anche essere pubblicizzato tra i consumatori destinatari finali dei premi.
Questo è tutto, l'origine e l'evoluzione del fenomeno: “Fidelizzazione dei clienti” sarebbe poi un'altra storia.
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